Lasciando Ugento alla volta del Capo di Leuca, ci vuol poco a raggiungere la nuova Azienda Agricola Labbate. La si incontra strada facendo, tra Acquarica e Lido Marini, ai margini della strada per il mare da cui già, tra le fronde degli alberi, si vede.
Appena svoltata la seconda traversa a destra, dopo una strada sterrata di circa 500 mt ed un bosco verdeggiante di pini, lecci e fichi, ecco la nuova azienda Labbate, che si chiama “VITA”.
Risorge qui, nella terra rossa della pianura, tra piantagioni di patate “Siglinda” e campi di leccini rigogliosi. Siamo al centro di una piccola valle, a metà strada tra Presicce e l’estremo lembo del Mare Jonio. Centoventi ettari attorniati dal bosco, pini ad alto fusto ed un sottobosco ricco di semenziali d’olivo, sull’ultima serra del Salento; dall’altra parte una meraviglia di collina che arriva a Santa Maria di Leuca, rigogliosa macchia mediterranea e alberi di ulivo secolari cresciuti lentamente tra le rocce affioranti.
La contrada ha un nome dolce, Campolisio.
È proprio qui che nel 2019 abbiamo inaugurato il nuovo ciclo aziendale, in risposta al disseccamento dei tanti olivi dovuto alla Xylella, con l’innovativo tollerante olivo F17 (Favolosa), che di favoloso non ha solo il nome, bensì la qualità del suo olio.
I nuovi impianti di 8000 alberelli si alternano con i vigneti a spalliera: 9500 piante di Chardonnay, 4500 di Negroamaro, 15000 di Primitivo e un vasto campo di tradizionale Malvasia. È una sorta di prototipo, un nuovo modello per l’agricoltura di qualità del Salento, tra boschi, serre rocciose coperte dalla macchia e da alberi da frutto: non più la monocoltura della Ogliarola e Cellina, al suo posto varietà ed alternanza di colture.
Consapevoli del fatto che rivolgendosi con amore alla natura, essa con amore “risponde”, della necessità di rispettare e difendere la terra dalle cattive pratiche agricole, della esigenza data dai tempi, di affiancare tradizione e modernità, con l’obiettivo di un rilancio del Salento Agricolo, abbiamo creduto e crediamo in questo progetto con la capacità imprenditoriale e la tenacia dei contadini.